Tag

,


Uso linux da quando sono nate le distribuzioni. Non posso dire di usarlo da quando esiste il kernel perchè non è vero, ma la prima versione che ho installato risale al 1995, era una Red Hat. I tempi sono cambiati e di distribuzioni ne ho provate veramente di ogni genere (Slackware, Debian, Gentoo, Mandrake, Fedora, Suse, Ubuntu, Mint…) ma fino ad oggi non mi ero mai stabilizzato su nessuna.

Poi però mi è capitato di dover utilizzare una distribuzione in particolare per lavoro per un po’ di tempo, una cosa che non avevo mai fatto (di solito lavoro su Windows). Era una Centos 6.0. Non avevo in effetti più provato distribuzioni della serie RedHat da diversi anni, passato alla ultra-facile e ultra-supportata Ubuntu. L’impressione è stata assolutamente positiva, la distribuzione mi è sembrata molto stabile, non mi ha mai dato problemi e aveva un comportamento molto “predicibile”, qualcosa di simile a Windows 7.

Si, mi spiace per gli estremisti di Linux, ma Windows 7 come sistema operativo client su un laptop (lasciamo fuori i server) è stabile come un blocco di granito. E’ un riferimento, anche rispetto a OSX. Il numero di noie che ho avuto con Windows 7 (schermi blu o blocchi vari) considerando che non lo spengo praticamente MAI e che apro e chiudo centinaia di programmi al giorno (inclusi tool di svilupo, foto ritocco, etc) è pari a quasi zero.

Partendo da questo riferimento, era difficile trovare qualcosa di simile nelle problematiche e iper-complesse distribuzioni Ubuntu-based. Infatti così è stato. Provato Ubuntu 14, Mint 17, anche la bistrattata Debian. Sempre problemi su problemi: la wifi che si spegne da sola, i font tagliati a metà, valanghe di update a ogni aggiornamento, sensazione generale di instabilità. Ripeto: io non la uso su un server, ma su un laptop, con applicazioni client (per il server domestico con OwnCloud e Plex ho invece una Ubuntu 13 e mi trovo stra-bene).

Dopo vari tentativi infruttuosi, ho visto che stava per uscire la Centos 7, derivata dalla nuovissima RHEL 7, quindi perchè non provarla?

Ho installato dalla live CD. Impressione immediata: STABILE! A me non piace reinstallare il sistema 200 volte cercando la distribuzione più fighetta con le librerie più aggiornate o impazzire a configurare qualche oscura opzione del modulo del kernel xxx perchè non funziona, voglio pensare ad altro.

Innanzitutto il desktop manager: Gnome 3.8 con la ben nota interfaccia Redhat. Menu in alto a sinistra, pochi fronzoli, indicazione della finestra con il focus subito di fianco al menu, task aperti in basso. Grazie Red Hat! Non ne potevo più di menu fricchettoni, boiate grafiche 3D, roba che funziona solo se hai un tablet, assurdità tipo “metti il mouse in alto a destra per vedere i programmi”. E’ il motivo per cui Microsoft ha preso un sacco di bastonate con Windows 8. Certo, è una interfaccia semplice, pare la console di un server, ma in fondo chissenefrega, funziona. E funziona bene.

I driver e il kernel: Quando RedHat rilascia una nuova major release, lo fa come si deve. Perchè poi la vende e deve funzionare. Quindi il kernel è configurato bene ed è stabile, e si vede perchè rispetto alle Ubuntu varie tutto ha funzionato al primo colpo, senza nessun problema e nessuna instabilità di nessun tipo. La versione è una 3.10. OK, non è l’ultimissima e so per certo che verrà aggiornata con estrema attenzione e lentezza. Ma d’altronde perchè diavolo dovrei avere l’ultimissima versione del kernel se quella che ho funziona? In Windows mi dite voi chi ha idea di che versione del kernel ci sia? Io penso che nel mondo Windows nessuno abbia manco idea che esista un kernel…

Solo un problema: Centos 7 c’è (e ci sarà) solo in versione 64 bit, quindi niente da fare per i PC vecchi. E’ una scelta un po’ radicale di RedHat, ma comprensibile: concentrare gli sforzi su un solo kernel e ottimizzare quello è preferibile, considerando che ormai i PC con processori a 32 bit stanno sparendo gradualmente.

Il software e le applicazioni: abilitando il repository EPEL si accede a una buona lista di applicazioni ragionevolmente aggiornate:

RHEL/CentOS 7 64-Bit

wget http://dl.fedoraproject.org/pub/epel/beta/7/x86_64/epel-release-7-0.2.noarch.rpm

rpm -ivh epel-release-7-0.2.noarch.rpm

Certo, bisogna installarsele un po’ a mano perchè la live è un po’ scarna, è in stile server. Io preferisco di gran lunga così. Così posso scegliere di volta in volta quello di cui ho bisogno, invece di avere il disco pieno di merda che non userò mai. Di nuovo: comportamento molto simile a Windows che, se non lo avete notato, quando si installa non ha su NIENTE.

Non c’è la applicazione xxxyyyzzz oppure non va perchè vuole la libreria versione 1.2.3.4.5.6.7.8.9 e Centos ha la 1.2.3.4.5.6.7.8.8? Non c’è problema. IMHO nel giro di un paio d’anni le applicazioni linux verranno distribuite tutte come container LXC o Docker, e Centos supporta nativamente entrambi, quindi io non mi preoccuperei di queste boiate tipiche del mondo linux. Non vi offendete, so benissimo che è grazie a queste boiate che Linux si è evoluto, ma io parlo da utente finale, non da sviluppatore, e queste sono stronzate che l’utente finale non vuole più sentire.

Responso finale: La ho usata per un po’ e non la mollo più. Debian o Ubuntu, se mai mi serviranno, andranno dentro KVM. Sono quasi tentato di usarlo al posto di Windows, ma mi sa che non riuscirò causa necessità lavorative. Di sicuro però a casa questa sarà la distribuzione definitiva.